La ditta CALCEFORTE, produttrice di materiali per il restauro, il recupero e la riqualificazione degli edifici storici, è nata spontaneamente dal sodalizio di vecchi calcinai, muratori, stuccatori, pittori e decoratori, con l’esigenza di riconquistare, al lavoro di oggi, gli insegnamenti che ci vengono, ormai sempre più flebili, dall’esperienza di chi ha preceduto.
Il gruppo prende ispirazione da una modesta ma genuina confraternita di stuccatori e decoratori, che fu nel passato Scuola e Bottega per molti maestri che fecero della loro Arte un’inestimabile sorgente di cultura e tradizione.
CALCEFORTE, vuol riproporre ai progettisti ed agli operatori che si impegnano nella delicata opera di restauro, tutti quei materiali che la passata Scuola del costruire ci ha tramandato con tutta la sua sapienza, consacrata da millenni di immutata tradizione.
Vitruvio, Plinio, Alberti, il Filarete, Palladio, Scamozzi e moltissimi altri Grandi architetti, che ci hanno lasciato preziosissimi documenti, ci hanno insegnato molto sulle calci e sulle sabbie, sulle malte e sugli intonaci, sugli stucchi e sui colori. I ricercatori che operano in CALCEFORTE, hanno puntigliosamente ritrovato i luoghi e le pietre, con le quali da tempo immemorabile si sono cotte le calcine e preparate le malte per elevare quelle meravigliose ed ardite costruzioni che ancor oggi si possono ammirare sul nostro territorio. CALCEFORTE ha cavato le medesime pietre, le ha cotte in forni originari a bassa temperatura, ne ha spento la calce viva, l’ha stagionata e mescolata con sabbie pure e selezionate; tutto in severa aderenza con gli insegnamenti dei Mastri della Confraternita. Le sabbie dorate e le calci dal genuino e leggero color pastello, conferiscono alle nostre malte il delicato color delle pietre naturali, che fecero nel Medioevo e nel Rinascimento il colore delle nostre città.
Un sodalizio di vecchi calcinai, muratori, stuccatori, pittori e decoratori
Calci pastose e grasse di fossa, calci forti in polvere dalle connaturate virtù idrauliche, calci bianche da stucco, calci naturali colorate da muro e da intonaci; malte preconfezionate composte da calce cotta in forni tradizionali e sabbie color bigio o avorio, dorato o rossiccio, verdino o gialliccio, per ogni tipo di intervento e per ogni ricercato esito estetico. I progettisti potranno prescrivere le tonacazioni scegliendo fra le malte quel colore che più s’ispira alla tradizione e alla cultura del proprio territorio: le rinomate “morette” dette e diffusamente usate dall’Abate Juvarra; le “rovanicce, color del gesso dei sarti” lodate dal Palladio e dallo Scamozzi; le “livide Albazzane, che all’acqua e al foco parimenti resistono”, scelte dal Cataneo e dal De Marchi; la “bianca Alberina toscana che indurisce anche sott’acqua e diviene nitida come porcellana”, che sorprese anche il Milizia. Queste le calci usate prima che nel Otto-Novecento un certo “furor barbarico” cambiasse il volto delle nostre città.
Prima della scoperta del Cromo e del Cobalto, che permise, sin dall’inizio dell’Ottocento, la produzione di una vastissima gamma di colori, che andava dal giallo all’aranciato, dal rosso al verde , a costi molto bassi, e l’avvento della civiltà del cemento nel 1824, il colore della città era il bellissimo colore della materia: ovvero il colore delle calci, delle sabbie, e delle terre naturali usate per gli affreschi e per gli ornati.
Laddove il progettista abbia oggi la volontà di ricomporre e riproporre i cromatismi originari delle superfici, come, ad esempio, sapientemente fecero nel passato Fra’ Giocondo e Antonio da Sangallo il Giovane, che inventarono “facies” di “matoni e pietra” semplicemente usando malte composte di calce forte e sabbie di diverso colore, CALCEFORTE propone un’ampia scelta di materiali selezionati di origine strettamente nazionale, che possono essere: calci sfuse d’ogni qualità, malte, tonachini, stucchi di calce colorata, e qualsivoglia altro prodotto la tradizione suggerisca.
Un insegnamento antico come l’Arte del costruire
La lettura dei testi classici dell’architettura, come ci viene da Vitruvio, Plinio, Alberti, Palladio, Scamozzi ed altri Grandi del passato; la rivisitazione della manualistica dei secoli scorsi e di molti documenti storici d’archivio, la preziosa tradizione tramandata dai Vecchi Maestri, ci ha ispirati nella scelta dei modi e delle tecniche per la preparazione materiali. La cottura delle calci, il loro spegnimento, la scelta delle sabbie ed i preziosissimi suggerimenti sul modo di preparare leganti, comporre malte, mesticare colori ed ogni altro preparato che si possa ottenere per elevare muri, rabboccare lacune, arricciare, tonacare, stuccare, rifinire, sagramare, dipingere ed ornare, ci viene da un insegnamento antico come l’Arte del costruire, con il quale siamo in piena aderenza culturale, trovandoci severi custodi di una esperienza ed una tradizione mai abbandonata.
I professionisti del restauro, chiamati alla delicata opera di recupero dei nostri Beni architettonici di interesse storico-culturale possono contare su una vasta scelta di materiali, che sono la puntuale riproduzione dei medesimi utilizzati in passato. Le calci naturali dolci o forti, bianche o colorate; le sabbie bionde o bigie, di fiume e di cava; i tonachini colorati con terre o pigmentati mediante l’aggregazione di polveri di marmi pregiati dai colori naturali; i marmorini; le sofisticate malte di cocciopesto: possono costituire l’indispensabile corredo di materie utili al recupero di mura, il ricomponimento di brecce, il rifacimento di intonaci, il riproponimento totale o il ripristino parziale di stucchi, lo stendimento di scialbi, la creazione di terrazzetti deumidificanti, la composizione di pavimenti signini, e tutti quegli interventi idonei al corretto proponimento della pratica del restauro.